L’attività eruttiva del Cratere Voragine dell’Etna nei mesi di giugno, luglio e agosto 2024 ha rappresentato una delle manifestazioni più significative del vulcano nel periodo recente, evidenziando la complessità e la variabilità della dinamica magmatica dell’Etna. L’analisi di questa attività ci consente di comprendere meglio i processi che avvengono all’interno del sistema vulcanico e di valutare gli eventuali rischi associati.
Durante gli scorsi mesi, il Cratere Voragine ha manifestato principalmente un’attività stromboliana, caratterizzata da esplosioni intermittenti che hanno lanciato materiale piroclastico (lapilli, bombe vulcaniche, cenere) a diverse decine o centinaia di metri sopra il cratere. Questo tipo di attività, tipica dell’Etna, è dovuta alla risalita di bolle di gas all’interno del magma, che esplodono in superficie con energia variabile.
L’attività stromboliana ha alternato fasi di maggiore intensità fino agli episodi parossistici con fontane di lava e incremento delle emissioni di cenere, a periodi più tranquilli.
Le emissioni di cenere sono state un elemento ricorrente, creando colonne eruttive alte oltre i 10 km sopra il cratere. Questi pennacchi hanno causato ricadute di cenere in diverse località della Sicilia orientale, inclusa Catania, creando alcuni disagi al traffico aereo e alla popolazione.
La variabilità dell’attività eruttiva suggerisce cambiamenti nella dinamica interna del vulcano, come variazioni nella risalita del magma e nella pressione dei gas. Le esplosioni più potenti, osservate a metà agosto, sono spesso associate a una rapida depressurizzazione del sistema magmatico.
Il monitoraggio continuo del vulcano da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è essenziale per prevedere le evoluzioni dell’attività e mitigare i rischi associati. I dati sismici, la deformazione del suolo, e le misurazioni delle emissioni gassose sono strumenti cruciali per comprendere le dinamiche eruttive. L’attività degli ultimi due mesi del Cratere Voragine riflette una fase dinamica del sistema eruttivo dell’Etna, caratterizzata da un equilibrio instabile tra l’arrivo di nuovi materiali magmatici e il degassamento superficiale. Questa complessità rende l’Etna uno dei vulcani più attivamente monitorati al mondo, evidenziando l’importanza di una sorveglianza costante.
Inoltre, l’esperienza di assistere all’attività eruttiva della Voragine dell’Etna e di partecipare a un tour in trekking fino alla cima del vulcano è un’avventura che combina meraviglia visiva, stimolazione sensoriale e riflessione profonda, lasciando un’impressione indelebile nei visitatori.